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Mi chiamo Maria Grazia e sono la coordinatrice della Caritas di Montecosaro da circa 20 anni. Sono approdata in Caritas coinvolta dal Parroco don Lauro Marinelli che, insieme alla Caritas Diocesana nella persona di Gina Tonucci, volevano aprire un centro di ascolto e distribuzione di alimenti e vestiario.
L’occasione di partenza vera e propria è stata la partecipazione della nostra parrocchia al progetto di Servizio civile “Le radici e le ali” che vedeva coinvolti i giovani civilisti e gli anziani del paese e così dal quel momento sono anche l’OLP del progetto anziani del servizio civile. Il primo progetto dedicato agli anziani ed in particolare al rischio di solitudine è stato nel 2005: un'importante opportunità per avvicinare i giovani ai temi della solidarietà e un'occasione per la comunità per affrontare le nuove povertà e le fragilità, testimoniando così la carità secondo i valori del Vangelo.
Le attività della nostra Caritas nel tempo sono state molte e diverse nei servizi offerti a chi si rivolge a noi. Di base c’è l’ascolto e l’accoglienza delle persone che possono essere stranieri o nuovi abitanti che spesso sono pensionati soli con varie problematiche, e poi, se serve, c’è anche l'aiuto concreto grazie all’intervento con il pacco alimentare e il vestiario. Abbiamo svolto anche attività di scuola di lingua, aiuto compiti ai bambini, centro di preghiera e svago per anziani. Principalmente io mi occupo dell’ascolto e di mettere in contatto le persone con gli enti che possono essere d’aiuto nel momento. Ci sono numerose volontarie che si occupano del vestiario.
Da 4 anni, dopo l'emergenza sanitaria del covid, la Caritas è coinvolta attivamente nella gestione del centro ricreativo per anziani in convenzione con il Comune, dove si trascorrono i pomeriggi insieme e svolgiamo attività di aggregazione che coinvolgono anche bambini e famiglie, si organizzano feste, pellegrinaggi e momenti di riflessione spirituale.
Fondamentale per qualificare al meglio i nostri interventi d’aiuto, oltre al collegamento con i servizi sociali del Comune, è il supporto molto qualificato dell’equipe diocesana della Caritas. Grazie a loro ci possiamo avvalere di esperti nel mondo del lavoro (per giovani e adulti disoccupati) e anche di un qualificato supporto psicologico per le persone che si trovano in momenti di fragilità o disagio psicologico. Sapere che si può contare su queste professionalità, in qualche modo alleggerisce anche il carico emotivo di noi volontari, che ci troviamo ad affrontare queste problematiche spesso molto complesse.
Negli anni, insieme sono state attivate anche molte borse lavoro, che a volte sono poi evolute in percorsi di formazione che hanno portato i beneficiari a trovare lavori stabili. Nel corso del 2025, in collaborazione con il Comune, sono stati attivati tre tirocini finanziati con fondi dell'8xmille, favorendo il coinvolgimento e l'impegno attivo delle persone coinvolte.
Questo impegno in Caritas mi ha portato ad incontrare e conoscere molte persone, scoprendo anche la dignità di chi ha bisogno ed è pronto a ricambiare per l’aiuto ricevuto o anche solo per il tempo e l’amicizia donata nel tempo. Inoltre, ascoltare i problemi delle persone, mi ha portato a riconsiderare quelli che consideravo miei problemi e a smussare molti angoli “duri” della mia persona.
Cosa mi porta a continuare nel tempo? Sono convinta che il Signore ci tiene dove ci vuole e che quando è il momento ci fa anche capire che è ora di fare un passo indietro. Come si dice: “siamo servi inutili” ma dobbiamo comunque cercare di compiere ogni giorno il nostro compito nella ricerca della volontà del Signore. Penso che il nostro obiettivo primario sia di portare agli altri la “buona” notizia che comunque vada al nostro fianco c’è sempre Gesù.
E’ bello avvicinarsi al volontariato in Caritas: ci sono molti ambiti di azione perché compito della Caritas, come suggerito da Papa Francesco in occasione dell'incontro con i volontari Caritas per i suoi 50 anni, “Non lasciatevi scoraggiare di fronte ai numeri crescenti di nuovi poveri e di nuove povertà. Continuate a coltivare sogni di fraternità e ad essere segni di speranza. Contro il virus del pessimismo.”
Penso che nel contesto socio-economico e culturale attuale c’è sempre maggior bisogno di ascoltare le persone che, immerse nei loro problemi di vita, non riescono ad alzare lo sguardo e sperare in un futuro migliore. Entrare nella Caritas si può sempre… a tutte le età. Dopo una breve esperienza si può capire se è quello il nostro posto oppure no.