"La Caritas ti da un arricchimento personale davvero grande." L'intervista al diacono Ronny - 1° parte

Data di pubblicazione: 23 Giugno 2025

 

Oggi abbiamo intervistato Ronny, diacono, coinvolto attivamente nelle attività della Caritas Diocesana.

 

Ciao Ronny, da pochi mesi hai ricevuto l’ordinazione diaconale.

Sì. Sono stato affidato due anni alla comunità dell'unità pastorale di Montegranaro per la mia crescita umana e spirituale da seminarista, mentre questo è  il mio secondo anno di servizio a Porto Potenza Picena nella parrocchia di Sant'Anna. Il 22 febbraio scorso ho ricevuto l’ordinazione diaconale presso la Chiesa di Sant’Antonio di Padova, qui a Fermo, in vista della prossima ordinazione presbiterale nella Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo prevista per ottobre. 

 

Come sei arrivato qui alla Caritas diocesana?

Sono qui da metà novembre. Dopo aver discusso la tesi, il Vescovo mi ha suggerito di “passare del tempo” in Caritas per conoscere la realtà e mettermi al servizio, in vista anche della mia imminente ordinazione sacerdotale.

 

In quali attività sei coinvolto qui in Caritas?

Vengo qui tutte le mattine, dal lunedì al venerdì. Mi piace molto. In pratica ho iniziato a conoscere quello che fa la Caritas, i suoi servizi, e piano piano sto partecipando a tutte le attività, che sono davvero tante.

 

Come molte persone anche io pensavo che la Caritas si occupasse solo di distribuire pacchi alimentari e vestiti a persone in difficoltà. Invece ho scoperto un mondo davvero grande, complesso, fatto di tante persone volenterose che ogni giorno si impegnano per dare un aiuto concreto in diversi settori. In pochi mesi ho fatto davvero tantissime esperienze.

Ho preso parte alle attività della cooperativa sociale Tarassaco, un braccio operativo della Caritas che si occupa di dare un’occupazione a persone svantaggiate impiegandole in lavori di agricoltura e laboratori creativi. Ho visto ad esempio come preparano l’olio d’oliva dopo la raccolta, ho visto come le ragazze disabili creano le bomboniere solidali e come opera il settore agricolo con la coltivazione e la vendita degli ortaggi ai ristoranti della zona, assicurando sostenibilità ambientale e alta qualità del prodotto.

Ho partecipato anche ai laboratori di cucina organizzati per gli ospiti della casa di  accoglienza, e con loro ho stretto un legame. Sono anche coinvolto nell'aiuto alle persone accolte nel dormitorio. Mi piace mettermi in ascolto e passare del tempo con loro. Abbiamo anche organizzato un’uscita al cinema insieme, è stato molto bello. 

 

Avere qualcuno vicino è importante per queste persone, che spesso vivono situazioni di grande solitudine. 

Assolutamente. Penso sia importante ascoltare la voce “degli ultimi”, a tal proposito ho partecipato anche ad alcuni incontri del centro di ascolto, oltre ad un evento organizzato in collaborazione con la Casa di Reclusione di Fermo dove alcuni ragazzi che stavano terminando la pena hanno portato la loro testimonianza. 

 

Quell’evento è stato organizzato grazie ad una collaborazione con la Casa di Reclusione che la Caritas ha attiva da diverso tempo.

Sì, e anzi sono rimasto sorpreso da quante attività la Caritas faccia insieme ad enti del territorio. Una cosa che mi sono reso conto essere importantissima quella di avere delle collaborazioni con le altre realtà che si occupano, in altri modi, di aiutare ed educare la comunità.

Ad esempio sono andato nelle scuole per un’iniziativa sul non-spreco, dove appunto abbiamo spiegato ai ragazzi l'impegno della Caritas per la distribuzione di alimenti in collaborazione con altre associazioni e con il Banco Alimentare. Gli alunni sono stati attenti e mi hanno posto molte domande. L'incontro con i giovani è molto importante e formativo.

Ho partecipato con la direttrice all’incontro con i direttori delle altre Diocesi della regione, anche questa una bellissima esperienza dove si è parlato della visita che alcuni di loro hanno fatto insieme ad un sacerdote di Fano ad una città ucraina al confine con la Polonia, dove si sono confrontati con la popolazione e i rappresentanti Caritas ucraini. Un'incontro utile anche per conoscere la Caritas di San Benedetto del Tronto e per discutere diversi punti per coordinare attività comuni tra le varie Caritas regionali e tra i direttori.

Anche con le Acli si organizzano appuntamenti per creare sinergie ed organizzare attività utili alla comunità.

Un altro settore che vede la Caritas impegnata è quello dei giovani. Viene data particolare attenzione anche a loro: il Servizio Civile ad esempio è una grande opportunità. Quando ho partecipato agli incontri coi ragazzi erano davvero entusiasti e soddisfatti della loro esperienza. Poi a Civitanova c’è anche il tavolo di lavoro dedicato ai giovani: è attivo l’osservatorio dove periodicamente associazioni  ed Enti pubblici (Comune, scuole, Asl, ecc.) si ritrovano per leggere la realtà giovanile locale e condividere esperienze. Vengono anche programmate iniziative e collaborazioni tra associazioni e con gli Enti Pubblici.

Quando partecipo alle riunioni dell’equipe diocesana inoltre, vedo come insieme si cerca di trovare una soluzione ai problemi collaborando tra operatori e le istituzioni. Per me è un arricchimento personale davvero grande.

Diciamo che la Caritas si muove su ampio raggio, occupandosi di promuovere i legami sociali e il senso di comunità,  non solo per chi è in difficoltà o in grave disagio economico.