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Continuano le nostre interviste ai coordinatori delle Caritas della nostra Diocesi. Un percorso con cui vogliamo raccontarvi le realtà dei tanti volontari che ogni giorno dedicano il loro tempo per aiutare la propria comunità.
Oggi abbiamo incontrato Cesare, della Caritas di Montegranaro.
Da quanti anni è attiva la Caritas di Montegranaro?
La Caritas di Montegranaro è attiva da oltre 35 anni; io sono volontario da 32 anni e negli ultimi anni sto svolgendo il ruolo di coordinatore.Il gruppo Caritas attualmente è costituito da oltre 20 volontari che sono distribuiti nei diversi servizi a partire dall'ascolto, alle attività di magazzino e di distribuzione alimenti, organizzazione raccolte di alimenti, recupero e distribuzione beni come vestiti, seggiolini, biancheria in buono stato, materassi ed anche mobili e arredo.
Il fulcro dell'attività è il centro di ascolto, che è aperto il sabato mattina, mentre le attività di supporto ed accompagnamento vengono svolte anche durante gli altri giorni della settimana. La nostra Caritas ha cercato sempre di rendere concreta questa consapevolezza: “La Caritas non è un pacco viveri che si dona ma è una persona, una famiglia che si incontra e si accompagna, stimolando il suo coinvolgimento attivo”. L'obiettivo infatti è sempre l'autonomia della persona aiutata, e tutti gli interventi e la relazione di aiuto hanno questo punto di riferimento.
Quali sono le caratteristiche del gruppo Caritas di Montegranaro?
Negli anni siamo stati sempre attenti sia ai bisogni del territorio locale, sia ai bisogni legati alle emergenze nella nostra Regione ed anche all'estero. La Caritas ha preso vita con con don Mariano Pacetti, all'epoca don Armando era direttore della Caritas Diocesana, adesso invece è guidata dal parroco don Andrea e da don Pietro.
Il punto di partenza è stato sempre lo stretto legame con la Parrocchia, la condivisione con la Caritas Diocesana e la collaborazione con istituzioni ed anche associazioni del territorio. Negli anni proprio lo sviluppo di questa rete ci ha permesso di affrontare le difficoltà, sia quelle legate al contesto locale - la crisi del distretto delle calzature e le nuove povertà - sia quelle più recenti.
Tra i servizi svolti c'è stata sempre l'attenzione verso i bisogni delle persone in difficoltà accompagnandole con aiuti alimentari, con l'ascolto e la relazione. Negli anni abbiamo realizzato la consegna dei pacchi viveri a domicilio per alcune persone: in questo modo la consegna del pacco è l'occasione anche per fare compagnia e ci permette di approfondire la relazione. Inoltre abbiamo cercato di coinvolgere i giovani, in particolare i gruppi scout e i ragazzi della cresima. Da molti anni siamo attivi nel recupero delle eccedenze alimentari, in particolare frutta e verdura, un modo per far fronte alla cultura dell'indifferenza e dello scarto, come ci ricorda Papa Francesco. In questi ultimi 4/5 anni sono state organizzate anche accoglienze per persone senza dimora e in queste settimane, con la Caritas Diocesana, stiamo avviando un progetto specifico nel campo del disagio abitativo.
Com'è il legame tra Caritas e la città?
La Caritas di Montegranaro ha avuto sempre un forte collegamento con la Parrocchia ed anche con le altre associazioni impegnate nel territorio: è parte attiva del tavolo di lavoro che c'è con il Comune e siamo collegati da sempre con il Centro Servizi Volontariato.
Devo sottolineare che la Caritas è stata sempre aiutata da imprenditori locali sia con donazioni di beni, in particolare calzature, ma anche con sostegni economici. Mi piace ricordare che grazie alle donazioni di singoli e di imprenditori locali abbiamo avviato progetti di solidarietà all'estero aiutando progetti di sviluppo e cooperazione nel Togo nel campo dell’agricoltura, mentre di recente abbiamo sostenuto un progetto nel Sud Sudan contribuendo alla nascita di un orfanotrofio.
Negli anni il gruppo Caritas è stato impegnato anche nell'emergenza sia a livello locale nel terremoto del 2016 e le alluvioni, ma anche in interventi in occasioni di terremoti e guerre all'estero: abbiamo realizzato iniziative in Bosnia ed in Albania ad esempio, dove siamo andati direttamente. Siamo stati attivi e siamo ancora impegnati per l'emergenza causata dalla guerra in Ucraina dove siamo intervenuti sia inviando beni sia con sostegno economico. Alcuni volontari sono stati impegnati anche nella recente alluvione di Senigallia e siamo attenti alle nuove emergenze, come quella legata la terremoto in Siria e Turchia e l'emergenza a Gaza.
Qual è la situazione della Caritas dopo la pausa estiva?
Dopo l'emergenza Covid, nei primi due anni c'è stata una ripresa economica, ma ora il tessuto industriale locale, caratterizzato dalla presenza di aziende delle calzature ed accessori, è in forte difficoltà. Adesso che è iniziato settembre artigiani e piccole aziende sono in affanno e in molte aziende è iniziata la cassa integrazione. Questa situazione preoccupa molto e crea una forte sensazione di paura. Proprio per questo la Caritas sta riflettendo su come agire in rete con i Servizi Sociali e gli stessi imprenditori locali.
La Caritas di Montegranaro anche nel mese di agosto è stata presente riducendo i giorni apertura e di distribuzione, ma siamo stati attivi e reperibili. Con riferimento alla distribuzione di alimenti i dati del 2023 indicano nuclei supportati sono stati 114 per un totale di 357 persone assistite, sia adulti che minori.
Il totale degli alimenti distribuiti supera le 23 tonnellate, comprensivo di alimenti ricevuti tramite AGEA, donazioni, collette acquisti di alcuni prodotti e il recupero delle eccedenze. Da ricordare poi la distribuzione di vestiti, calzature, ed altri beni di prima necessità in particolare per famiglie e bambini. All'interno della Caritas di Montegranaro è attivo un gruppo di volontari che sono impegnati proprio nelle attività di recupero per evitare lo spreco e favorire la condivisione.
Dati distribuzione alimenti anno 2023