Terremoto in Myanmar: Caritas al lavoro per affrontare l'emergenza

Data di pubblicazione: 19 Maggio 2025

 

“Le persone hanno bisogno di cibo, di un riparo, di medicine e di tutti i generi di prima necessità. Più di ogni altra cosa, il nostro popolo ha bisogno di pace, non dell’angoscia che si scatena a causa della crisi multidimensionale”.

Card. Charles Bo, arcivescovo di Yangon

 

.Aggionamento di Caritas Italiana del 16 maggio 2025 

A più di sei settimane dal sisma devastante che ha colpito il Myanmar centrale, il 28 marzo  2025, i bisogni umanitari rimangono gravi e le comunità hanno ancora bisogno di ripari, assistenza sanitaria, acqua potabile e altri aiuti essenziali. 

Il Myanmar è stato colpito da  un terremoto di magnitudo 7,7 ha causato la morte di 3.800 persone, lo sfollamento di 220.000 persone, la distruzione di 55.000 case e gravi danni nelle regioni di Mandalay e Sagaing. Più di 6,3 milioni di persone sono in stato di necessità, il che richiede un significativo aumento della risposta.

Caritas Italiana è intervenuta fin da subito in stretto coordinamento con KMSS (Caritas in Myanmar).

  

.Aggionamento di Caritas Italiana del 8 aprile 2025: le fasi dell'intervento

 

KMSS (la Caritas in Myanmar) sta predisponendo un percorso di risposta all'emergenza suddivisibile in 4 fasi.

1. Soccorso immediato: risposta immediata ai bisogni primari quali cibo, acqua, kit igienici, ripari d’emergenza e materiali di protezione. 

2. Soccorso rapido e preparazione ai monsoni (maggio–giugno): predisposizione alla stagione dei monsoni, riparando rifugi e punti d’acqua, istituendo processi di purificazione dell’acqua e promuovendo l’igiene.

3. Risposta ai monsoni (fine giugno – settembre): prevenzione dalle malattie durante la stagione di magra.

4. Recupero e sostegno ai mezzi di sussistenza: ripresa e ripristino dei fattori di produzione agricoli, sostegno al mercato, riabilitazione delle fonti d’acqua, soluzioni durevoli per i ripari e i servizi igienici, sostegno al riavvio di attività lavorative.

 

.L'intervento nella fase di emergenza della CEI  

Per far fronte all’emergenza, la Presidenza della CEI ha deciso un primo stanziamento di 500mila euro dai fondi dell’8xmille che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica: servirà per i primi soccorsi, coordinati da Caritas Italiana che, fin dal primo momento, è in contatto diretto con KMSS (Karuna Mission Social Solidarity, la Caritas in Myanmar) e con la rete internazionale della Caritas.

 

 

 

E' possibile contribuire agli interventi di Caritas Italiana per l'emergenza, utilizzando il conto corrente postale n.347013, o donazione on-lineo bonifico bancario specificando nella causale "Emergenza Myanmar".

 

 

.La scossa di terremoto del 28 marzo 2025

Il terremoto è arrivato senza preavviso, causando distruzioni diffuse e colpendo gravemente i civili che non hanno avuto il tempo di prepararsi. l'imptto si è esteso ai Paesi limitrofi - Thailandia e Bangladesh - con forti scosse in alcune parti della Cina e dell'India. 

 

Il 28 marzo 2025, alle 12:50, un potente terremoto di magnitudo 7,7 ha colpito il Myanmar centrale con epicentro vicino a Sagaing, circa 34 chilometri a nord della città. Il terremoto ha avuto un forte impatto nelle principali città, tra cui Yangon, Mandalay, Naypyidaw, Sagaing, Aungpan, Bago, Kalay, Magway, Kyaukse, Muse e Yinmapin e alcune parti di Shan East e Taunggyi. 

A causa delle forte scossa ci sono stati danni significativi ai servizi pubblici e alle infrastrutture quali monasteri, moschee, pagode, seminari e chiese, scuole, ospedali, banche, alberghi, aeroporti, edifici residenziali, ponti, strade ad alta percorrenza.

La fornitura di elettricità e le telecomunicazioni sono rimaste interrotte in molte regioni del Myanmar.  I gruppi di volontariato, la popolazione locale e le organizzazioni non governative presenti sul posto hanno effettuato le operazioni di evacuazione e di monitoraggio per valutare la portata e l’impatto dei danni. 

Le autorità hanno cominciato a valutare i danni e coordinano gli sforzi di risposta all’emergenza.

 

 

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.Aggiornamento del 16 maggio 2025

Senza luoghi sicuri in cui tornare, molte persone vivono in tende e ripari di fortuna, esposte alle piogge torrenziali e a rischi legati alla sicurezza personale.

A più di sei settimane dal sisma devastante che ha colpito il Myanmar centrale, i bisogni umanitari rimangono gravi e le comunità hanno ancora bisogno di ripari, assistenza sanitaria, acqua potabile e altri aiuti essenziali. Il 28 marzo 2025, un terremoto di magnitudo 7,7 ha causato la morte di 3.800 persone, lo sfollamento di 220.000 persone, la distruzione di 55.000 case e gravi danni nelle regioni di Mandalay e Sagaing. Più di 6,3 milioni di persone sono in stato di necessità, il che richiede un significativo aumento della risposta.

Gli sfollati che si rifugiano nelle scuole sono ora costretti a trasferirsi altrove, dato che il nuovo anno scolastico riprenderà all'inizio di giugno. Le famiglie hanno urgente bisogno di alloggi alternativi sicuri e di materiali per il riparo. Sebbene le necessità di assistenza d'emergenza rimangano elevate, il sostegno alla ripresa precoce e ai mezzi di sussistenza è fondamentale. Le persone stanno affrontando serie sfide anche perché i materiali da costruzione come cemento, ferro e mattoni scarseggiano sui mercati e i prezzi sono in aumento costante.

E' quindi urgente assicurare la possibilità di scolarizzazione per centinaia di migliaia di minori con la costruzione di scuole temporanee, e allo stesso tempo garantire che le famiglie possano avere luoghi sicuri in cui abitare.

 

 

 

 

 

 

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