Solo insieme e responsabilmente si può affrontare il disagio abitativo

Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2025

 

Il disagio abitativo è oggi, e già da alcuni anni, una delle dimensioni più critiche della povertà a livello nazionale, regionale e locale.

Nel 2024 secondo l'Istat il 5,6% degli italiani vive in grave deprivazione abitativa e il 5,1% è in sovraccarico per i costi legati all'abitare (caro affitti, rate mutuo, costi delle utenze, spese per manutenzione, ecc). Moltissime famiglie, anche dove ci sono persone che lavorano, sono in difficoltà nell'affrontare le spese ordinarie.

Nell'ambito delle persone seguite da Caritas Italiana, una su tre (il 33%) manifesta bisogni legati all'abitare.

Anche nella Diocesi di Fermo si registra questo fenomeno, che colpisce soprattutto i Comuni della zona costiera, ma anche le zona dell'entroterra.

Proprio per questo nel corso del 2025 la Caritas Diocesana di Fermo, con la collaborazione della Fondazione Caritas in veritate e della cooperativa Tarassaco, ha posto particolare attenzione al tema del "disagio abitativo" sviluppando uno specifico progetto denominato Abitare Insieme, sostenuto con fondi 8xmille di Caritas Italiana, fondi della Diocesi e fondi della raccolta di Quaresima del 2024.

 

Il progetto interviene su tre livelli: 

- affrontare le situazioni di grave disagio e di povertà assoluta (persone senza dimora)

- offrire interventi per persone che vengono accolte ed accompagnate per affrontare situazioni temporanee di disagio

- intervenire per  prevenire l'aumento del disagio abitativo. Le persone in difficoltà nel pagare l'affitto o che vivono in condizioni inadeguate possono essere giudicate negativamente, sviluppando senso di vergogna, ritiro sociale, problemi professionali e ulteriore deterioramento del benessere psicologico. 

 

Proprio per questo motivo sono previsti: 

- interventi di prima accoglienza (con il dormitorio e la rete di pronto intervento diffusa in tutto il territorio, dalla zona costiera alla zona montana) 

- appartamenti di seconda accoglienza e appartamenti di housing first ed housing led

- interventi con sussidi economici e voucher

- ascolto ed attività di orientamento e tutoraggio socio-educativo.

 

La direttrice Barbara Moschettoni evidenzia i dati relativi al primo semestre 2025: "Il progetto ha visto crescere le richieste di aiuto ed ha registrato  una buona capacità di intervento, con 10 persone che, dopo un percorso di accoglienza, sono riuscite ad acquisire una propria autonomia. Nel primo semestre 44 persone hanno chiesto aiuto alla Caritas Diocesana, 12 persone sono state accolte in prima accoglienza per periodi medio/lunghi e 7 persone sono accolte in seconda accoglienza. I  nuclei familiari accolti in abitazioni dedicate sono 3 (housing first)."

 

 

Questi risultati sono stati raggiunti grazie alla collaborazione e presa in carico integrata, che prevede l'utilizzo anche di alcuni appartamenti messi a disposizione gratuitamente dalla Diocesi, dalle parrocchie e da alcuni privati, oltre alla progettazione di specifici percorsi di accompagnamento e di tutoraggio educativo, per permettere il re-inserimento e la piena autonomia.

Molto importante è l'intervento delle Caritas Diocesane e delle Caritas Parrocchiali che intervengono con sostegni economici per alcune spese, evitando così il peggioramento della morosità sul lato economico e l'isolamento e il disagio psicologico che spesso emerge - come è stato evidenziato anche dai recenti fatti di cronaca.

Per Barbara Moschettoni, direttrice della Caritas, "Il progetto Abitare Insieme, giunto alla sua seconda annualità, è  un segno concreto dell'attenzione per i poveri e la testimonianza di una Chiesa in uscita, che mette a disposizione immobili, risorse economiche, personale e competenze specifiche per affrontare un tema così complesso come quello del disagio abitativo, con l'obiettivo di non lasciare sole le persone di fronte a questo grave problema."

Dall'equipe del progetto si sottolinea che “E' stata  fondamentale e lo sarà sempre di più l'attività di accompagnamento e di stimolo realizzata dagli operatori e dai volontari. E' molto importante la collaborazione in rete con i Servizi Sociali territoriali, con gli Ambiti Sociali ed i Comuni. Un grazie ai volontari ed agli operatori che sono coinvolti quotidianamente per assicurare ascolto, vicinanza e stimolando anche il coinvolgimento attivo e la responsabilità delle persone aiutate”.