“È stata la mia prima esperienza con Caritas, ma senza dubbio rimarrà tra le più preziose della mia vita.” Le civiliste si raccontano

Data di pubblicazione: 04 Giugno 2025

Con il mese di maggio è terminato l’anno di servizio civile in Caritas per Alice e Shoogofa. Un’esperienza “bellissima e profondamente formativa” che ha coinvolto le due ragazze nell'attività del Centro di Ascolto della Caritas Diocesana, nell'ambito dell'anno di servizio civile.

 

Alice, 22 anni, racconta:

 

“Il mio anno di servizio civile è stato un’esperienza bellissima e profondamente formativa. Ho avuto la fortuna di trovare una sede con persone accoglienti, pazienti e sempre pronte a supportarmi nei momenti difficili. È stato un percorso che mi ha cambiata in meglio, oggi sono più sicura di me stessa, più consapevole delle mie capacità e ricca di nuove amicizie che porterò con me.

Consiglierei questa esperienza perché è un’occasione unica per crescere, mettersi in gioco, conoscere realtà diverse e contribuire in modo concreto al bene degli altri. Il servizio civile ti arricchisce dentro, ti sfida e, allo stesso tempo, ti fa sentire parte di qualcosa di importante.”

 

 

Anche Shoogofa, che di anni ne ha 25 e insieme ad Alice ha portato avanti con impegno le attività, dedica un pensiero per la fine di questo percorso:

 

“Oggi si chiude l’ultima pagina del mio diario con Caritas.È passato un anno – un anno che non è stato solo un passaggio nel calendario, ma un viaggio interiore, un cammino fatto di crescita, scoperta e profonda umanità.

È stata la mia prima esperienza con Caritas, ma senza dubbio rimarrà tra le più preziose della mia vita.

 

Accanto a voi ho vissuto la gentilezza, ho sentito il significato autentico della solidarietà, e ho imparato che la carità non è solo una parola, ma un modo di vivere che può illuminare il mondo di qualcuno.

Vi ringrazio dal profondo del cuore per ogni sorriso, ogni gesto di sostegno, e per l’atmosfera familiare e accogliente che avete creato ogni giorno.

 

E quanto è stato speciale ricevere quel dono da parte vostra…

Non è solo un oggetto, ma un simbolo dell'affetto e della bellezza vissuti insieme.

Un ricordo che porterò sempre con me, come il profumo dolce di giorni che non si dimenticano.

 

Con infinita gratitudine, vi saluto.

Ma questo è solo un arrivederci professionale – non è la fine dell’amicizia, né dei ricordi che ci legano.

 

Con affetto, vi auguro salute, gioia e luce in ogni vostro cammino.

A presto, con il cuore.”

 

 

Non resta che salutare con grande affetto le due civiliste, per lasciare il posto ai nuovi ragazzi che proprio in questi giorni inizieranno il nuovo progetto promosso dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale: anche per loro sarà sicuramente un'esperienza  importante e formativa per il loro percorso di vita.